DEFINIAMO CORRETTAMENTE LA DISPLASIA

La Displasia “riconosce una base genetica polifattoriale con influenza ambientale".

Per la sua espressione fenotipica intervengono numerosi fattori predisponenti che conducono a lassità articolare e ad incongruenza articolare quali: collagenopatie, crescita rapida, massa muscolare, rapporto tra crescita ossea e sviluppo muscolare, alterazioni neuro-muscolari, anomala inclinazione del tetto acetabolare e influenze ormonali La gravità delle manifestazioni fenotipiche è poi influenzata dalle condizioni ambientali quali il peso e il grado di attività del cane durante la crescita e nel corso della vita.

(Fonte Dott. Vezzoni medico veterinario)

La diagnosi ufficiale della displasia delle anche e dei gomiti è un esame radiografico che va eseguito alla fine della crescita del labrador (all’età di 12 mesi) ed ha lo scopo di determinare il livello di displasia del labrador entrato nell’età adulta.

L’esame viene ufficializzato da un ente certificato, e successivamente registrato dall’ Enci sul libro genealogico del soggetto in questione e sul pedigree. Ll’esame viene eseguito in anestesia totale e le radiografie dovranno essere fatte secondo specifici canoni atti ad evidenziare le eventuali incongruenze o difetti articolari.

Una volta eseguito l’esame il veterinario che esegue le radiografie deve identificare il labrador tramite la lettura del microchip e il n. d’iscrizione al ROI firmare la documentazione insieme al proprietario e inviare il tutto, pedigree incluso, agli enti accreditati alla lettura ufficiale in italia.

Hanno valore anche le letture certificate da enti stranieri come l'Inglese BVA (british veterinary association) e la statunitense OFA (Orthopedic Foundation for Animals) che si affidano ad un sistema di classificazione differente da quello italiano ma che ai fini della individuazione e classificazione della patologia e relativa idoneità alla riproduzione sono altrettanto validi.

L’unico limite, a mio avviso da imputare esclusivamente all'Enci è che le “letture” effettuate da centrali estere non vengono “ufficializzate” e “trascritte” sul pedigree come quelle eseguite in Italia, rimangono quindi dei documenti separati ma ribadisco altrettanto validi.

Lo scopo ultimo dell’esame certificato è quello di ottenere una certificazione ufficiale sul pedigree per quei soggetti che dovranno esser impiegati nella riproduzione certificata.

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